All’età di 31 anni Johann Baptista Cottinelli, originario di Grosotto, lascia la Valtellina in cerca di fortuna e raggiunge i Grigioni. A Coira inizia a lavorare nella ferramenta del sig. Weber, distinguendosi subito per laboriosità, lealtà e desiderio di imparare.
La storia di Cottinelli
Dal 1864 a oggi
Maturate le necessarie capacità imprenditoriali, durante l’estate Johann Baptista apre un negozio nella Casa della Corona, nel centro di Coira, dove vende prodotti alimentari importati direttamente dalla Valtellina: salumi, riso, polenta, castagne, limoni, arance, cipolle e vino.
Nello stesso anno sposa Verena Lang, originaria di Dottingen.
Il buon andamento degli affari consente a Johann Baptista di trasferire l’attività e la famiglia (lui e la moglie avranno cinque figli) nell’edificio al numero 37 della centrale Martinsplatz, di proprietà della famiglia Salis. Qui amplia il proprio giro d’affari con l’apertura del "Cafè Cottinelli" per poi specializzarsi nel commercio di vino, acquistando la fattoria "Alla Boccarda" a Berbenno in Valtellina con una produzione propria dai vigneti annessi.
Appena pochi mesi dopo aver iscritto la propria attività nel Registro di Commercio, Johann Baptista muore durante un viaggio d’affari a Sondrio, il 28 giugno. L’attività viene portata avanti dalla moglie e dal suo secondo marito, Albert Gmür, ma con sempre maggiori difficoltà economiche.
A soli 22 anni Franz Josef Cottinelli, il figlio più piccolo di Johann Baptista, prende in mano la società del padre e, grazie alle innate doti imprenditoriali, ne comincia il risanamento: vende la fattoria di Berbenno, trova un socio e trasforma l’azienda in attività collettiva "Cottinelli & Danuser", che si occupa esclusivamente di commerciare vino valtellinese in Svizzera.
Di comune accordo con Fritz Danuser la società viene nuovamente trasformata in ditta individuale, con il nome "Enoteca Valtellinese Josef Cottinelli": nel frattempo si è dotata di spazi più ampi – comprese grandi cantine a volta per la conservazione del vino – e ha iniziato a ottenere i primi riconoscimenti, come la medaglia d’oro per le degustazioni proposte alla mostra industriale e commerciale di Coira nel 1913.
L’enoteca valtellinese dei Cottinelli viene trasformata in società per azioni e incrementa la propria rete commerciale soprattutto nella parte più a sud della Svizzera. Alla morte di Franz Josef, nel 1933, l’azienda passa nelle mani del figlio Johann Paul, che solo tre anni prima aveva fatto il proprio ingresso nell’attività dopo esperienze in campo vinicolo in Francia, Inghilterra, Piemonte e Valtellina: inizia così la terza generazione imprenditoriale della famiglia, che porterà Cottinelli a diventare un riferimento per il vino in tutta la Svizzera.
Spinta dai restrittivi regolamenti per l’importazione dei vini stranieri, Cottinelli decide di iniziare a produrre in proprio: vengono imbottigliati i primi 1348 litri di Churer, il vino dei vigneti di Coira. Ha così inizio un nuovo capitolo della storia aziendale e famigliare, quello della viticoltura nella Valle del Reno grigionese.
Cottinelli è la prima azienda svizzera a mettere in commercio la bottiglia "Originalzweierli" da 20 cl, che ottiene grande successo sul mercato, a testimonianza del carattere innovativo che contraddistingue l'azienda.
Al termine di dieci mesi di lavori, durante i quali vengono costruiti nuovi magazzini e nuove cantine, l’azienda si trasferisce nella attuale sede di Malans, nella regione Landquart: una scelta lungimirante, che ha individuato nella zona un punto strategico prima ancora della realizzazione dell’autostrada e che nel corso degli anni è stata confermata con successivi e ripetuti ampliamenti.
Cottinelli si dota di nuove importanti strutture: una nuova cantina di produzione con annessa – per la prima volta nella storia dell’azienda – una vinoteca e locali di rappresentanza che ospiteranno anche eventi, i torchi.
Cottinelli Weinbau Malans viene acquisita da Plozza SA con sede a Brusio, che successivamente si organizzerà come Plozza Wine Group: una realtà moderna e dinamica nel settore della viticoltura con vigneti che si estendono dai Grigioni alla Franciacorta, passando per la Valtellina.
Viene costruita la barricaia, destinata ad ospitare le botti di rovere per l’affinamento dei vini. Nello stesso anno Cottinelli riceve l'autorizzazione da parte della Curia di Coira a prendere in gestione i 12 ettari di vigneto di proprietà della Diocesi e inizia a produrre il vino del Vescovo.